Matteo Sanfilippo, L’affermazione del cattolicesimo nel Nord America. Elite, emigranti e Chiesa cattolica negli Stati Uniti e in Canada, 1750-1920, Viterbo, Sette Città, 2003, pp. 329.
Coronamento di oltre quindici anni di indagini negli archivi vaticani e in altri archivi di varie istituzioni ecclesiastiche, il libro conferma la visione di lungo periodo dei processi migratori già elaborata dall’A. in Problemi di storia dell’emigrazione italiana (Viterbo, Sette Città, 2002). Ne è oggetto, in dieci serrati capitoli, il rapporto fra Chiesa romana e Nord America dalla metà del Settecento al 1920.
Il volume infatti parte da quando la Santa Sede, dopo oltre un secolo di difficile e contrastato avvicinamento al Nord America, comincia a sentirsi “sicura delle geografia del continente” (p. 13); segue l’immigrazione cattolica da allora alla fase risorgimentale (capp. I e III) e a quella delle migrazioni di massa (capp. VI, VIII-X); illustra la complessa relazione che viene a instaurarsi fra i funzionari romani, la Chiesa nordamericana (con le sue articolate ramificazioni etniche) e le società canadese e statunitense nel periodo considerato (capp. II, IV, VI-VII). I funzionari romani, dice l’A., “erano quelli che forse avevano il quadro più definito della propria situazione”, mentre i “vescovi nordamericani (…) quelli forse con la maggiore conoscenza del loro specifico terreno, ma anche quelli più condizionati (…) dalla posizione nella quale si trovavano” e, dal canto suo, “la società locale seguiva infine quasi con sorpresa l’evolversi della propria nazione” (pp. 291-292).
Non meno rilevanti le due conclusioni di fondo, ovvero la permeabilità dell’America protestante al cattolicesimo e le origini della fascinazione per il Nord America da parte del mondo cattolico e vaticano, “molto più sensibile al mito americano di quanto ritengano comunemente studi, pur equilibrati, sul cosiddetto antiamericanismo” (p. 24). Il risultato è dunque un innovativo esperimento di ricerca che, come alcuni recenti lavori sul rapporto tra fascismo e comunità italiane all’estero (E. Franzina e M. Sanfilippo, a cura di, Il fascismo e gli emigrati, Roma-Bari, Laterza, 2003), proietta la vicenda migratoria in un quadro di dinamiche culturali e istituzionali internazionali di indubbio rilievo scientifico.