Seguendo questo ragionamento, crediamo che qualsiasi analisi futura sugli orientamenti del voto all’estero dovrebbe privilegiare due fattori, da una parte il grado di integrazione degli elettori nei paesi di residenza, dall’altra il carattere e modalità del loro rapporto con l’Italia. Da questo punto di vista il risultato sudamericano nelle elezioni politiche non doveva destare tante sorprese, perché era prevedibile una partecipazione superiore rispetto alle esperienze del CoMiTes, elemento che poteva favorire il centro-sinistra. Più della metà degli aventi diritto (51,81%) ha risposto all’appello, confermando la tendenza registrata in consultazioni precedenti (CoMiTes, referendum) che vede l’America del Sud con indici superiori di partecipazione rispetto al resto delle ripartizioni estere (42,07% per l’estero complessivamente, 38,44% in Europa, 37,30% in America del Nord e Centrale). Pesa su questo risultato la dimensione crescente degli “oriundi”1 e il fatto che nella maggioranza dei paesi dell’area il voto è considerato obbligatorio. Le prime elezioni politiche hanno quindi mobilitato segmenti della comunità che vivono lontano dalle logiche dell’associazionismo tradizionale degli emigrati, fondamentalmente giovani figli e nipoti il cui comportamento elettorale non è necessariamente allineato con le lobby e gruppi di interesse che hanno sempre monopolizzato il rapporto con l’Italia.
In qualsiasi caso dobbiamo rivolgere uno sguardo più sereno ai risultati di aprile in Sud America. La vera vittoria dell’Unione è stata la conquista di uno dei due posti al Senato (Edoardo Pollastri, della Margherita in Brasile). L’altro senatore (Luigi Pallaro, proveniente dall’Argentina, della lista Associazioni Italiane in Sud America) è il leader indiscusso di una formazione indipendente che ha ottenuto la maggioranza dei voti nella ripartizione America del Sud fondando la sua campagna sull’apoliticità e sulla difesa corporativa degli interessi degli emigrati sudamericani. Coerente con questi principi aveva dichiarato di dare il suo appoggio a qualsiasi governo che rispondesse a questi interessi, ragione per la quale ha dato il suo voto alla formazione del governo Prodi. Nella Camera l’Unione ha ottenuto un seggio per la deputata Marisa Bafile dei DS, proveniente del Venezuela, mentre gli altri due sono andati a un deputato argentino della lista indipendente (Ricardo Merlo) e a un altro argentino della lista “Per Italia nel Mondo” di Tremaglia (Giuseppe Angeli). Caso mai, se c’è stata una “sorpresa sudamericana” a favore del centro-sinistra, questa si è avverata in Argentina – come rivela l’analisi dei risultati per paesi – anche se la provenienza nazionale e politica degli eletti non riflette precisamente questi risultati2.
L’esito della contesa elettorale in Sud America si dirimeva in Argentina, terzo paese dopo la Germania e la Svizzera per numero di elettori all’estero. Con 356.495 cittadini con diritto al voto – secondo il dato sui plichi inviati fornito dal Ministero degli Esteri – rappresenta il 51,5% degli elettori del Sud America e ha raccolto più del 56% dei voti effettivi. A differenza però dei paesi europei l’emigrazione italiana si è conclusa nel primo dopoguerra, il che porterebbe a considerare un maggiore affievolimento dei rapporti con l’Italia e un minore interesse quindi per partecipare al voto. Se la prima questione è presumibilmente vera non lo è però la seconda, perché la partecipazione (56,33%) è stata superiore alla di per sé molto alta dell’America Meridionale (51,81%). Questo dato non è uniforme per tutti i paesi della ripartizione: solo l’Uruguay (63,49%) supera l’Argentina mentre la maggioranza dei paesi si colloca tra il 45-50% (Bolivia, Brasile, Colombia, Paraguay, Perù, Venezuela) ad eccezione del Ecuador e il Cile che hanno registrato percentuali di votanti significativamente inferiori (36,88% e 22,64% rispettivamente). (Tav. 1)
Tav. 1 – Partecipazione elezioni politiche 2006. | |||||
|
|||||
Ripartizione | Plichi inviati |
Buste restituite dagli elettori | Buste restituite % | ||
|
|||||
Asia Africa Oceania | 152.203 | 67.152 | 44,12 | ||
America Meridionale | 692.311 | 358.684 | 51,81 | ||
America Settentrionale e Centrale | 281.159 | 104.882 | 37,30 | ||
Europa | 1.573.748 | 604.899 | 38,44 | ||
Totale | 2.699.421 | 1.135.617 | 42,07 | ||
|
|||||
Paese | % tot. elettori | % tot. voti | |||
Argentina | 356.495 | 200.821 | 56,33 | 51,5 | 56,0 |
Bolivia | 1.406 | 663 | 47,16 | 0,2 | 0,2 |
Brasile | 166.725 | 75.501 | 45,28 | 24,1 | 21,0 |
Cile | 26.938 | 6.098 | 22,64 | 3,9 | 1,7 |
Colombia | 7.094 | 3.375 | 47,58 | 1,0 | 0,9 |
Ecuador | 5.705 | 2.104 | 36,88 | 0,8 | 0,6 |
Paraguay | 3.313 | 1.527 | 46,09 | 0,5 | 0,4 |
Perù | 16.410 | 8.231 | 50,16 | 2,4 | 2,3 |
Uruguay | 46.432 | 29.480 | 63,49 | 6,7 | 8,2 |
Venezuela | 61.793 | 30.884 | 49,98 | 8,9 | 8,6 |
Totale | 692.311 | 358.684 | 51,81 | 100,0 | 100,0 |
|
|||||
Fonte: Ministero Affari Esteri |
La rappresentazione per sessi è equilibrata, comunque si nota una predominanza del sesso femminile tra gli elettori più anziani e di quello maschile per i giovani. Esiste una chiara correlazione tra nascita in Italia, età anziana e sesso femminile e, al contrario, tra nascita in Argentina, età giovane e sesso maschile.
Inoltre verifichiamo che tanto la prevalenza di elettori nati in Italia o nel paese quanto l’età registrano forti variazioni a seconda delle circoscrizioni consolari. La ragione è da cercare nella storia dell’emigrazione italiana, le sue diverse ondate e forme di insediamento nelle aree del paese. Si nota una prevalenza di popolazione più anziana e nata in Italia nei comuni dell’area metropolitana di Buenos Aires (circoscrizione di Morón e Lomas de Zamora), dove si sono insediati molti degli ultimi emigrati della penisola. Al contrario le regioni dell’interno del paese – in particolare la “pampa gringa” (Rosario, Córdoba) che ha accolto i primi flussi d’italiani in attività contadine – registrano una prevalenza di elettori giovani e nati in Argentina (Tav. 2).
Tav. 2 – Argentina. Composizione per luogo di nascita ed età degli elenchi elettorali | ||||
|
||||
Circoscrizione |
> 65anni
|
< 46 anni
|
nato Italia
|
nato Argentina
|
|
||||
Rosario |
26,4
|
44,8
|
17,8
|
81,3
|
Cordoba |
26,8
|
45,9
|
18,9
|
80,6
|
Bahia Blanca |
30,6
|
42,5
|
26,8
|
72,5
|
M. Del Plata |
31,1
|
41,1
|
30,6
|
68,8
|
Mendoza |
31,5
|
41,5
|
27,7
|
71,3
|
La Plata |
34,0
|
37,6
|
35,9
|
63,0
|
Buenos Aires |
37,5
|
35,7
|
39,0
|
59,8
|
Lomas De Zamora |
41,4
|
31,6
|
51,8
|
47,4
|
Moron |
47,1
|
26,2
|
62,1
|
37,1
|
Totale |
34,9
|
37,8
|
35,6
|
63,4
|
|
||||
Fonte: Nostra elaborazione su elenchi consolari del 2005 |
Se osserviamo l’affluenza elettorale nelle diverse circoscrizioni vediamo che l’incidenza della nascita in Italia a favore di una maggiore partecipazione è relativamente modesta. La partecipazione è stata molto alta (superiore al 60%) nelle due circoscrizioni dove la maggioranza degli elettori sono nati in Italia (Morón e Lomas de Zamora) ma lo stesso fenomeno si registra in altre circoscrizioni che non hanno questo requisito (Córdoba, Mar del Plata). Un altro fattore che sicuramente ha avuto peso è la dispersione del territorio (pensiamo, ad esempio, alle difficoltà per la campagna elettorale) e l’organizzazione delle circoscrizioni consolari (ad esempio tutte le province della Patagonia fanno capo al consolato di Bahia Blanca; sullo stesso consolato di Buenos Aires gravitano molti piccoli paesi della pampa). (Tav. 3)
Tav. 3 – Argentina. Partecipazione alle politiche 2006 secondo la circoscrizione elettorale |
|||||
|
|||||
Circoscrizione | Plichi Inviati | % Plichi | Buste Restituite | % Voti Emessi | % parte-cipazione |
|
|||||
Rosario |
53.186
|
14,9
|
31.295
|
15,58
|
58,84
|
Cordoba |
25.736
|
7,2
|
15.506
|
7,72
|
60,25
|
Bahia Blanca |
19.905
|
5,6
|
10.526
|
5,24
|
52,88
|
M. Del Plata |
22.285
|
6,3
|
14.283
|
7,11
|
64,09
|
Mendoza |
14.680
|
4,1
|
8.209
|
4,09
|
55,92
|
La Plata |
43.176
|
12,1
|
23.994
|
11,95
|
55,57
|
Buenos Aires |
126.238
|
35,4
|
65.124
|
32,43
|
51,59
|
Lomas De Zamora |
22.728
|
6,4
|
14.158
|
7,05
|
62,29
|
Moron |
28.561
|
8,0
|
17.726
|
8,83
|
62,06
|
|
|||||
Totale |
356.495
|
100,0
|
200.821
|
100,00
|
56,33
|
|
|||||
Fonte: Ministero Affari Esteri |
Guardiamo adesso i risultati del voto in America Meridionale per approfondire dopo alcune interessante differenze tra i principali paesi. Nella tavola successiva vediamo i voti espressi dagli elettori sudamericani al Senato e alla Camera a favore delle diverse liste. Abbiamo aggiunto anche il dato sui voti di preferenza (sommando i voti dei candidati di ogni lista). Sia al Senato che alla Camera la prima forza è la lista “Associazioni Italiane in Sud America”, con 31,83% e 33,53% rispettivamente dei voti. L’Unione è la seconda forza con 29,7% e 27,35% rispettivamente. Nel centro-destra si nota lo scarso peso di Forza Italia, superata sia della lista Tremaglia (“Per l’Italia nel Mondo”) che dall’UDC. (Tav. 4)
Tav. 4 – Ripartizione Sudamerica. Risultato elezioni politiche 2006 | ||||||||
|
||||||||
LISTA |
SENATO
|
DEPUTATI
|
||||||
|
||||||||
Voti lista | % | prefe-renze | % con pref. | Voti lista | % | prefe-renze | % con pref. | |
|
||||||||
Unione |
78.856
|
29,70
|
61.954
|
78,6
|
83.857
|
27,35
|
66.823
|
79,7
|
UDEUR Popolari |
8.040
|
3,03
|
6.178
|
76,8
|
5.885
|
1,92
|
5.725
|
97,3
|
Lega Nord |
3.871
|
1,46
|
1.545
|
39,9
|
4.961
|
1,62
|
3.658
|
73,7
|
Ass. Ital. Sud America |
84.507
|
31,83
|
79.417
|
94,0
|
102.780
|
33,53
|
97.678
|
95,0
|
USEI |
12.271
|
4,62
|
8.737
|
71,2
|
14.283
|
4,66
|
11.255
|
78,8
|
Forza Italia |
23.508
|
8,85
|
14.065
|
59,8
|
25.485
|
8,31
|
15.965
|
62,6
|
UDC |
25.567
|
9,63
|
20.040
|
78,4
|
32.957
|
10,75
|
29.208
|
88,6
|
Per Italia nel Mondo |
28.882
|
10,88
|
21.031
|
72,8
|
36.354
|
11,86
|
27.944
|
76,9
|
|
||||||||
Totale |
265.502
|
100,00
|
212.967
|
80,2
|
306.562
|
100,00
|
258.256
|
84,2
|
|
||||||||
Fonte: Ministero dell’Interno |
Considerando la rilevanza politica dei risultati al Senato e le speculazioni sulle strategie elettorali dei contendenti, dobbiamo notare che anche sommando i voti dei partiti che compongono l’alleanza di centro-destra, il centro-sinistra (Unione più Udeur) ha più voti (30,82% contro 32,73%). L’opposto si verifica per la Camera (32,54% contro 29,27%). Comunque, in entrambi i casi il voto “indipendente” (includendo l’USEI, una seconda lista dell’associazionismo degli emigrati) è in testa, con il 36,45% al Senato e il 38,19% alla Camera. (Graf. 2)
Un’osservazione interessante sorge dalla differenza tra il voto di lista e le preferenze espresse. Un presupposto prima delle elezioni era che il centro-sinistra poteva guadagnare voti grazie all’immagine molto negativa che ha all’estero la figura di Berlusconi, soprattutto nel caso di una forte partecipazione di elettori lontani dalla rete dell’associazionismo e istituzioni tradizionali dell’emigrazione: questo avrebbe implicato un numero importante di voti di lista senza esprimere preferenze (una mera “scelta di campo” con più o meno connotati ideologici). Che l’immagine negativa di Berlusconi abbia avuto effetto è evidente dai risultati deludenti di Forza Italia, tuttavia i dati mostrano che lo scarto tra voto di lista e di preferenza è superiore nei partiti di centro-destra (lo scarto potrebbe esprimere anche il semplice disgusto per i candidati proposti). Non deve stupire invece che la capacità di convocazione o il potere di traino dei candidati spicchi fortemente nella lista indipendente, fondata sul prestigio personale di figure associate alla difesa degli interessi particolaristici degli emigrati.
Nella tavola successiva vediamo i risultati per i principali paesi. Il fenomeno da porre in risalto è che in Argentina l’Unione ha conquistato il primo posto al Senato (33,48%), superando anche la lista indipendente dell’associazionismo creata attorno alla figura dell’italo-argentino Pallaro (30,06%). Quest’ultima lista ha raggiunto invece risultati molto più significativi in Brasile (37,66%) e soprattutto in Uruguay (48,6%). Il Cile e il Venezuela registrano orientamenti elettorali completamente diversi: in entrambi i paesi Forza Italia è la prima forza al Senato (30,32% e 25,38% rispettivamente). (Tav. 5)
Tav. 5 – Risultati elezioni politiche 2006 nei principali paesi della ripartizione America Meridionale | ||||||||||
SENATO | ||||||||||
|
||||||||||
LISTA |
ARGENTINA
|
BRASILE
|
CILE
|
URUGUAY
|
VENEZUELA
|
|||||
voti
|
%
|
voti
|
%
|
voti
|
%
|
voti
|
%
|
voti
|
%
|
|
|
||||||||||
Unione |
49.851
|
33,48
|
16.209
|
29,80
|
1.215
|
26,58
|
6.013
|
25,33
|
3.600
|
16,45
|
|
||||||||||
UDEUR Popolari |
2.301
|
1,55
|
902
|
1,66
|
14
|
0,31
|
117
|
0,49
|
4.587
|
20,96
|
|
||||||||||
Lega Nord |
1.144
|
0,77
|
644
|
1,18
|
58
|
1,27
|
314
|
1,32
|
1.535
|
7,01
|
|
||||||||||
Ass. Ital. Sud America |
44.755
|
30,06
|
20.488
|
37,66
|
1.069
|
23,39
|
11.544
|
48,63
|
3.157
|
14,43
|
|
||||||||||
USEI |
8.711
|
5,85
|
2.033
|
3,74
|
112
|
2,45
|
770
|
3,24
|
343
|
1,57
|
|
||||||||||
Forza Italia |
5.952
|
4,00
|
7.807
|
14,35
|
1.386
|
30,32
|
846
|
3,56
|
5.554
|
25,38
|
|
||||||||||
UDC |
19.369
|
13,01
|
1.228
|
2,26
|
345
|
7,55
|
3.359
|
14,15
|
802
|
3,67
|
|
||||||||||
Per l’Italia nel Mondo |
16.798
|
11,28
|
5.087
|
9,35
|
372
|
8,14
|
776
|
3,27
|
2.304
|
10,53
|
|
||||||||||
Totale |
148.881
|
100,00
|
54.398
|
100,00
|
4.571
|
100,00
|
23.739
|
100,00
|
21.882
|
100,00
|
|
||||||||||
CAMERA | ||||||||||
|
||||||||||
LISTA |
ARGENTINA
|
BRASILE
|
CILE
|
URUGUAY
|
VENEZUELA
|
|||||
voti
|
%
|
voti
|
%
|
voti
|
%
|
voti
|
%
|
voti
|
%
|
|
|
||||||||||
Unione |
47.564
|
28,43
|
19.659
|
29,56
|
1.294
|
24,60
|
7.760
|
26,64
|
5.314
|
21,34
|
UDEUR Popolari |
2.585
|
1,55
|
546
|
0,82
|
16
|
0,30
|
146
|
0,50
|
2.361
|
9,48
|
|
||||||||||
Lega Nord |
1.394
|
0,83
|
765
|
1,15
|
80
|
1,52
|
1.673
|
5,74
|
844
|
3,39
|
|
||||||||||
Ass.Ital.Sud Am. |
52.747
|
31,53
|
27.099
|
40,75
|
1.282
|
24,37
|
12.435
|
42,69
|
4.705
|
18,89
|
|
||||||||||
USEI |
10.823
|
6,47
|
1.477
|
2,22
|
91
|
1,73
|
1.148
|
3,94
|
343
|
1,38
|
|
||||||||||
Forza Italia |
7.582
|
4,53
|
6.084
|
9,15
|
1.229
|
23,37
|
1.247
|
4,28
|
7.016
|
28,17
|
|
||||||||||
UDC |
25.876
|
15,47
|
1.215
|
1,83
|
845
|
16,06
|
3.806
|
13,07
|
681
|
2,73
|
|
||||||||||
Per l’Italia nel mondo |
18.736
|
11,20
|
9.654
|
14,52
|
423
|
8,04
|
914
|
3,14
|
3.639
|
14,61
|
|
||||||||||
Totali |
167.307
|
100,00
|
66.499
|
100,00
|
5.260
|
100,00
|
29.129
|
100,00
|
24.903
|
100,00
|
|
||||||||||
Fonte: Ministero dell’Interno |
Alla Camera la lista indipendente sorpassa l’Unione in Argentina (31,53% contro 28,43%), comunque con percentuali molto inferiori ai successi del Brasile e dell’Uruguay (40,75% e 42,69% rispettivamente). A Venezuela vince ancora Forza Italia (28,17%), mentre in Cile il voto si distribuisce equamente tra l’Unione, la lista indipendente e Forza Italia (24-25% ognuno).
La senatrice dell’Unione è stata conquistata grazie all’inatteso successo elettorale del centro-sinistra in Argentina: il contributo di questo paese alla lista per il Senato rappresenta il 63,22% dei voti complessivi dell’Unione nell’America del Sud (mentre gli elettori sono il 56% della ripartizione). Gli stessi partiti dell’Unione non credevano nelle possibilità elettorali in Argentina e la prova è che erano stati nominati come capilista, sia al Senato che alla Camera, candidati provenienti dal Brasile. Al contrario, i partiti del centro-destra e l’associazionismo puntavano su figure di questo paese, dove il peso elettorale dirimeva l’elezione. Alla fine, anche se i candidati vincenti sia degli indipendenti che della lista Tremaglia provengono dall’Argentina, guardando i contributi elettorali possiamo dire che il voto del paese non ha soddisfatto le loro aspettative. (Tav. 6)
Tav. 6 – Contributo elettorali alle liste dei voti provenienti dai diversi paesi | |||||
|
|||||
SENATO | |||||
|
|||||
LISTA | ARGENTINA | BRASILE | CILE | URUGUAY | VENEZUELA |
|
|||||
Unione |
63,22
|
20,56
|
1,54
|
7,63
|
4,57
|
UDEUR Popolari |
28,62
|
11,22
|
0,17
|
1,46
|
57,05
|
Lega Nord |
29,55
|
16,64
|
1,50
|
8,11
|
39,65
|
Ass. Ital. Sud America |
52,96
|
24,24
|
1,26
|
13,66
|
3,74
|
USEI |
70,99
|
16,57
|
0,91
|
6,27
|
2,80
|
Forza Italia |
25,32
|
33,21
|
5,90
|
3,60
|
23,63
|
UDC |
75,76
|
4,80
|
1,35
|
13,14
|
3,14
|
Per l’Italia nel Mondo |
58,16
|
17,61
|
1,29
|
2,69
|
7,98
|
|
|||||
Totale |
56,08
|
20,49
|
1,72
|
8,94
|
8,24
|
|
|||||
CAMERA | |||||
|
|||||
LISTA | ARGENTINA | BRASILE | CILE | URUGUAY | VENEZUELA |
|
|||||
Unione |
56,72
|
23,44
|
1,54
|
9,25
|
6,34
|
UDEUR Popolari |
43,93
|
9,28
|
0,27
|
2,48
|
40,12
|
Lega Nord |
28,10
|
15,42
|
1,61
|
33,72
|
17,01
|
Ass.Ital.Sud Am. |
51,32
|
26,37
|
1,25
|
12,10
|
4,58
|
USEI |
75,78
|
10,34
|
0,64
|
8,04
|
2,40
|
Forza Italia |
29,75
|
23,87
|
4,82
|
4,89
|
27,53
|
UDC |
78,51
|
3,69
|
2,56
|
11,55
|
2,07
|
Per l’Italia nel mondo |
51,54
|
26,56
|
1,16
|
2,51
|
10,01
|
|
|||||
Totali |
54,58
|
21,69
|
1,72
|
9,50
|
8,12
|
|
|||||
Fonte: Nostra elaborazione sui dati del Ministero dell’Interno |
Quale sono i fattori che possono spiegare i risultati abbastanza imprevisti dell’Argentina? In primo luogo dobbiamo considerare l’altissimo grado di integrazione della comunità italiana, che spicca anche come tratto peculiare rispetto ad altri paesi di emigrazione nell’America Latina o nel resto del mondo. Le elezioni politiche hanno interessato la massa di oriundi in possesso della cittadinanza, ovvero un campione pressoché rappresentativo dell’insieme della popolazione del paese. Questo suppone che i loro orientamenti politici non siano diversi da quelli della società locale, orientati oggi prevalentemente verso il progressismo. L’affievolimento di rapporti diretti con l’Italia, d’altra parte, comporta che la percezione e lettura della realtà italiana sia necessariamente mediata da griglie di interpretazione e interessi locali. In questo senso ha giocato molto in Argentina l’immagine negativa di Berlusconi, percepito come un Menem all’italiana che tra populismo e corruzione portava il paese alla debacle. L’allentamento dei rapporti diretti con l’Italia spiega anche il successo delle liste indipendenti in America del Sud, ma in questo caso l’elemento predominante è la rivendicazione sia identitaria che corporativa del corpo degli emigrati all’estero, a volte pervasa di sentimenti mischiati di nostalgia e frustrazione rispetto all’Italia.
La presenza della politica italiana nei media argentina è un altro fattore rilevante, che completa quanto detto prima. I quotidiani più letti hanno corrispondenti in Italia e, indipendentemente dell’orientamento politico, hanno dato sempre ampio spazio a ogni scandalo o gaffe associata al governo o alla figura di Berlusconi. Si deve considerare che può aver contribuito molto il raffreddamento dei rapporti con l’Argentina, a seguito dell’episodio dei tango-bond. Nell’ottica argentina era impensabile una tale tensione nei rapporti diplomatici con un paese fratello e le ragioni erano da addebitare a Berlusconi che, come avevano fatto i precedenti governi argentini, aveva ingannato il suo popolo con la complicità del sistema finanziario. I quotidiani argentini hanno dato ampio spazio alla campagna elettorale e diversi membri del governo – ad iniziare dal presidente Kirchner che gode in questi momenti dell’apice del consenso – hanno dichiarato il loro sostegno a un trionfo di Prodi, mirando alla ricomposizione delle relazioni tra i paesi.
In questo contesto emerge, d’altra parte, il peso essenziale che hanno avuto altri fattori vincolati ai meccanismi tradizionali della politica e della democrazia, ovvero la conoscenza diretta dei candidati, il loro prestigio e la credibilità delle istituzioni che li hanno sostenuto. Nella tavola seguente, riferita ai risultati elettorali delle principali liste nelle circoscrizioni consolari argentine, vediamo che l’Unione è la prima forza a Lomas de Zamora, Mar del Plata, Morón e Rosario. Particolarmente impressionante è il trionfo a Rosario dove il centro-sinistra conquista il 57% dell’elettorato locale e guadagna una cifra di voti vicina a quella raggiunta a Buenos Aires (la circoscrizione Rosario ha il 15,6% dei voti espressi contro il 32,4% di Buenos Aires). Il successo a Rosario è fondato sulla figura di Mirella Giai, presidente dell’Associazione Piemontese ed ex presidente del Patronato Inca-Cgil che concorreva per il Senato (inizialmente data per vincitrice – si veda nota 2). Concorrono a questo risultato diversi fattori: la credibilità personale della candidata nella comunità nella quale risiede, la fiducia che meritano le istituzioni che lei rappresenta tra la collettività italiana e nell’insieme della comunità locale e, non meno significativo, il dichiarato sostegno da parte del partito Socialista che governa da molti anni la città (Rosario è un bastione del P.S. di ispirazione socialdemocratica, una rarità nel panorama politico argentino). Il contributo del voto rosarino (e argentino in generale) è stato anche fondamentale per l’elezione alla Camera di Marisa Bafile, proveniente del Venezuela, che ha fatto campagna elettorale in tandem con la Giai4. (Tav. 7)
Tav. 7 – Argentina: Risultati al Senato per circoscrizione consolare (Liste più votate) | ||||
|
||||
Sede |
L’Unione
|
Ass. Ital. in
|
UDC
|
Per l’Italia
|
Sud America
|
nel Mondo
|
|||
|
||||
Buenos Aires |
13.508
|
14.944
|
7.343
|
7.162
|
Bahia Blanca |
2.321
|
3.339
|
1.011
|
296
|
Cordoba |
2.844
|
5.457
|
1.366
|
426
|
La Plata |
5.087
|
5.364
|
3.243
|
1.374
|
L. de Zamora |
2.968
|
2.471
|
1.556
|
1.479
|
Mar del Plata |
3.866
|
3.816
|
1.233
|
510
|
Mendoza |
1.012
|
2.997
|
678
|
326
|
Morón |
5.121
|
3.263
|
1.975
|
1.521
|
Rosario |
13.124
|
3.104
|
964
|
3.704
|
|
||||
Totale |
49.851
|
44.755
|
19.369
|
16.798
|
|
||||
Fonte: quotidiano “Clarin” del 21 aprile 2006 |
Radicamento e credibilità del candidato nella comunità locale, forte azione dei patronati e delle istituzioni legate alla sinistra, rapporti stretti con il mondo politico autoctono, sono tutti fattori che ritroviamo negli altri posti dove ha vinto l’Unione5.
Questo nostro tentativo di analisi delle elezioni di aprile 2006 dovrebbe servire anche per non vedere i risultati del voto al referendum costituzionale di giugno come un nuovo colpo di scena o un comportamento “schizofrenico” da parte degli elettori sudamericani. Come per le esperienze elettorali precedenti alle politiche, ha votato soltanto lo “zoccolo duro” della comunità italiana: la partecipazione è scesa al 34,6% nella ripartizione America del Sud e al 39,8% in Argentina. Aldilà delle speculazioni sul trionfo del “Si” (62,9%), il voto contrario alla riforma costituzionale (37,1%) ha superato i consensi raggiunti in aprile dal centro-sinistra, il quale conferma ancora un risultato migliore in Argentina. (Tav. 8)
Tav. 8 – America Meridionale. Referendum costituzionale giugno 2006 |
||
|
||
|
SI |
NO |
|
||
Argentina
|
58,2
|
41,8
|
Bolivia
|
70,7
|
29,3
|
Brasile
|
73,4
|
26,6
|
Cile
|
74,8
|
25,2
|
Colombia
|
73,8
|
26,2
|
Ecuador
|
74,8
|
25,2
|
Paraguay
|
79,1
|
20,9
|
Perù
|
79,2
|
20,8
|
Uruguay
|
59,3
|
40,7
|
Venezuela
|
63,7
|
36,3
|
America
|
||
Meridionale
|
62,9
|
37,1
|
|
||
Fonte: Ministero dell’Interno |
Note
1 Con le crisi economiche sudamericane i consolati hanno dovuto affrontare un’esplosione nella crescita di domande di cittadinanza. Secondo l’Ambasciata italiana in Argentina, durante la crisi di questo paese circa 425 mila italo-argentini hanno chiesto la cittadinanza e solo nel 2003 sono state certificate 75.000 cittadinanze iure sanguinis, circostanza che ha costretto le autorità consolari a sospendere l’accoglimento di nuove istanze (Inform, N° 156, 21 luglio 2005). Non sempre i neocittadini emigrano in Italia, in molto casi il passaporto italiano è richiesto come assicurazione per qualsiasi eventualità futura. Un’altra motivazione è la possibilità di circolare liberamente in Europa (viaggi, studi, ricerca di esperienze, ecc.) a fronte delle barriere crescenti per gli extracomunitari. È interessante notare che un numero rilevante di argentini vive come cittadini italiani in Spagna, fenomeno che ha meritato attenzione in quest’ultimo paese. Le analisi ufficiali sui residenti stranieri in Spagna rivelano al primo gennaio 2002 la presenza di 9.500 persone nate in Argentina con cittadinanza diversa da quella spagnola o argentina, per i quali si presume in molti casi la cittadinanza italiana. D’altra parte risiedevano a quella data circa 17.000 cittadini italiani nati in paesi diversi dall’Italia e della Spagna (Instituto Nacional de Estadística (INE), Los extranjeros residentes en España 1998-2002).
2 Il conteggio di voti aveva originalmente dato la vittoria per l’Unione a Mirella Giai, candidata per i DS dell’Argentina (il sito ufficiale del Ministero dell’Interno la dà ancora vincitrice). Un successivo riconteggio ha assegnato il posto a E. Pollastri del Brasile, ma rimane ancora un procedimento di verifica nel tribunale elettorale.
3 L’analisi è stata realizzata su liste precedenti a quelle utilizzate in queste elezioni, comunque è difficile pensare a un profilo diverso. La banca dati utilizzata conteneva 332.556 posizioni (una differenza di meno di 25.000 rispetto ai plichi inviati).
4 Bafile è giornalista della “Voce d’Italia”, l’unico quotidiano in lingua italiana che si pubblica in Sud America, ed è anche ex presidente del Patronato Inca in Venezuela. Ha vinto alla Camera con 17.763 preferenze, in minima parte provenienti da un paese con un corpo elettorale ridotto come il Venezuela (lì l’insieme dei candidati dell’Unione ha ottenuto 5.314 preferenze).
5 Uno dei candidati a deputato dell’Unione è stato l’ex sindaco della città di Mar del Plata (Elio Aprile). Il governo di centro-sinistra di Morón ha appoggiato apertamente la campagna dell’Ulivo e un altro dei candidati a deputati nella lista è stato il presidente del CoMiTes locale (Francesco Rotundo).