Segni e sogni dell’emigrazione. L’Italia dall’emigrazione all’immigrazione.
Opera multimediale edita da Eurilink
A cura di Tiziana Grassi, Catia Monacelli e Giovanna Chiarilli
Presentazione
Ci sono molti modi per raccontare e rivivere l’Emigrazione. Per affrontare, con una osservazione partecipante, uno dei tasselli costitutivi dell’Italia tra Ottocento e Novecento.
Tra questi, abbiamo scelto di offrire uno strumento di conoscenza e approfondimento in un’ottica divulgativa: un’opera multimediale per ripercorrere, in una dimensione sinestetica, una parte importante della nostra storia attraverso documenti inediti, saggi critici, testimonianze, musiche e filmati.
Una storia che, a distanza di molti anni, lascia tracce identitarie e segni di sé nella costruzione del vissuto collettivo. Quello di chi è rimasto, di chi è partito, ma anche dei milioni di oriundi sparsi nel mondo. L’emigrazione italiana ha rappresentato, infatti, uno dei tratti distintivi della storia recente, che si riflette e riverbera nei 60 milioni di italiani di seconda, terza e quarta generazione. Un’altra Italia che vive, opera e produce, e che continua a mantenere, nonostante le distanze spazio-temporali, forti legami con il Paese di origine.
“Segni e sogni dell’emigrazione”. Presenti già nel titolo dell’opera, i segni esprimono la valenza del migrare umano. Intesi come lacerazioni dell’anima, impressi da un’esperienza di vita che costringe la persona a ricostruire la propria identità, cultura e vita altrove, qui sono anche il filo conduttore di un percorso conoscitivo. L’opera si snoda infatti attraverso il complesso fenomeno dell’emigrazione italiana identificando alcuni temi centrali: il viaggio, la partenza in nave o in treno, che rappresenta il momento della separazione da un mondo familiare verso l’ignoto; le comunicazioni, la questione linguistica e i rapporti epistolari; le relazioni sociali tra connazionali, la condizione della donna, le “Little Italy”. Ma anche le asprezze del lavoro in terra straniera, le difficoltà degli emigrati per la lontananza da casa e la costruzione di nuove territorialità. Ne risulta una navigazione nel sistema valoriale dei nostri connazionali – tra identità, cultura e famiglia – cui partecipano le numerose testimonianze raccolte, che afferiscono alla sfera sociale e psicologico-affettiva, nella declinazione di tutta la gamma di sentimenti. Speranza e fiducia nel futuro, nostalgia e rabbia, senso di appartenenza o di sconfitta, rimozioni, idealizzazione, consapevolezza di avercela fatta.
E sono sogni – come sottolinea il titolo di quest’opera – quelli che hanno accompagnato il viaggio di milioni di italiani, che hanno contribuito a creare quella determinazione che li spingeva verso l’ignoto. Sogni che di certo sono stati la fonte della forza e del coraggio senza i quali sarebbe stata impossibile anche solo l’idea di emigrare. Sogni spesso infranti, ma anche sogni che hanno superato la realtà regalando a tanti nostri connazionali una vita leggendaria.
In questa panoramica, per la comprensione degli aspetti culturali e psico-sociali dell’emigrazione, assume particolare rilevanza il concetto di vita quotidiana e fenomenologia delle micro interazioni sociali, osservate nelle relazioni con la musica, la spiritualità, le associazioni regionali, l’alimentazione, le rimesse, la toponomastica e il legame con i luoghi.
Per ampliare il quadro di riferimento e approfondire i nodi problematici che riguardano la nostra emigrazione, gran parte dell’opera è dedicata ai materiali d’archivio: diari di bordo, menù e bibliotechine di bordo, “vademecum per l’emigrante”, rimesse, locandine delle antiche compagnie di navigazione, fotografie e lettere che visualizzano, contestualizzandoli, alcuni dei momenti più significativi che hanno “segnato” il vissuto degli emigranti. Pertanto ogni capitolo è arricchito dalla sezione “Foto e documenti” che completa il percorso dell’opera.
L’emigrazione viene esplorata attraverso i vari nodi tematici sotto numerose angolazioni di osservazione e livelli di analisi: dagli interventi di alcune Istituzioni italiane ai contributi dei massimi esperti e studiosi del settore, che analizzano la materia in una prospettiva più specificamente storiografica, fino alle testimonianze dei connazionali emigrati che raccontano – dal punto di vista dei protagonisti – le vicende migratorie in tutti i complessi risvolti esistenziali, espressi ed inespressi. Una prospettiva necessaria, quella che racconta gli avvenimenti dal di dentro, “dal basso”, e sempre più centrale nello studio dei fenomeni sociali, fino ad essere diventata parte integrante e ineludibile dello statuto disciplinare che oggi interseca la Geografia umana.
Per una riflessione sulla continuità tra passato e presente, tra Italia di ieri e di oggi e, più estesamente, sulla peculiarità storico-antropologica dei fenomeni che riguardano la mobilità umana ed i suoi flussi che attraversano il pianeta, l’opera approda, nell’ultimo capitolo, alla condizione della società contemporanea e all’Italia alle prese con le nuove trasformazioni sociali e culturali poste dall’immigrazione, dalla globalizzazione e da una società sempre più aperta e multiculturale. Un Paese che fu terra di emigrazione, e che oggi lentamente si trasforma, non senza contraddizioni e contraccolpi, in terra di accoglienza.
Mobilità umana, dicevamo. Un concetto che richiama e connette il passato al presente introducendo, nell’attuale orizzonte di studi e ricerche sociali, il nuovo termine di migrante tout court: i viaggiatori del terzo millennio che, diversamente dalle generazioni chi li hanno preceduti, affrontano l’esperienza del partire come scelta, esplorazione di sé, desiderio dell’altrove e dell’ignoto, con la consapevolezza di un ritorno. A questi nuovi soggetti migranti abbiamo voluto dedicare la parte conclusiva dell’opera: testimonianze che rappresentano emblematicamente le nuove forme di viaggio, movimento, ovvero di quella mobilità territoriale transcontinentale che caratterizza il nostro tempo.
Completano il percorso nell’Emigrazione italiana le sezioni Poesia, Musica e Filmati, nonché un’Appendice didattica che offre gli strumenti per laboratori di ricerca nelle scuole di ogni ordine e grado su testi, documenti, foto, musiche e filmati.
“Segni e sogni dell’emigrazione” – va sottolineato, infine – si pone come un omaggio a tutti coloro che, dal passato al presente, e al di là degli esiti dei singoli percorsi migratori, hanno testimoniato la possibilità di divenire autori della propria biografia, soggetti anziché oggetti passivi degli accadimenti naturali e storici, emergendo dai condizionamenti che chiudono in una cornice predeterminata.
Come ricordano le parole incise – oltre che nella storia di ogni emigrante – anche nel Monumento all’Emigrante di Asiago: Coraggio, orgoglio, sogni e conquiste.