(…) une cinématographie n’est pas seulement conditionnée par son environnement culturel et politique, elle est aussi le fruit de son encadrement structurel et institutionnel: chaque film est un compromis entre le milieu culturel qui le nourrit et le cadre institutionnel qui en définit les modalités économiques
1. Realtà e difficoltà dell’industria cinematografica belga post-bellica
La cinematografia belga, prevalentemente rivolta al proprio piccolo mercato interno non ha saputo, almeno nei primi momenti, trovare una struttura produttiva moderna capace di fare emergere e di sostenere i propri cineasti e le loro realizzazioni. Fin da suoi albori si sono delineati due rami produttivi: uno governativo con ordinativi ministeriali, principalmente da parte del ministero dell’agricoltura e del ministero dell’istruzione che faceva le veci di ministero della cultura, e uno autoprodotto. I due tipi di realizzazioni diametralmente opposte nei temi, nelle modalità di utilizzo delle tecniche cinematografiche e nelle possibilità finanziarie testimoniano dello stato primordiale nel quale è rimasto al lungo il cinema belga. Il primo ovviamente vincolato al finanziamento, al tema e al giudizio della committenza ministeriale si oppone al secondo, autofinanziato, più libero e anarchico.