Giovanni Pizzorusso
Il centenario di un cinquantenario: un’introduzione
Oltre il loro aspetto celebrativo, gli anniversari
hanno certamente l’effetto di far riflettere
gli storici di professione e, auspicabilmente, i loro
lettori e commentatori riguardo al passato del loro
paese. In vista del 150° anniversario dell’Unità
d’Italia, ci è venuta la curiosità di vedere come è
stato considerato il fenomeno migratorio italiano
nelle occasioni commemorative precedenti che,
come è noto, seguono un ritmo cinquantennale. Il
tema delle migrazioni da e in Italia, pur se attualmente
risuona quasi quotidianamente nel bombardamento
mediatico ed è senz’altro al centro
del dibattito politico, non è di quelli che abbiano
trovato nella storiografia patria una presenza costante,
come è rivelato tuttora dai testi di storia
per la scuola oppure dagli insegnamenti universitari.
Un tema minore, si direbbe, ad onta della
sua permanente centralità nella storia della società
italiana. Inoltre la tradizionale, pur se ormai obsoleta,
considerazione delle migrazioni come una
fuga dalla povertà ne fa un tema poco attraente in
un’occasione commemorativa, in un momento di
esaltazione delle patrie glorie. Se però gli anniversari
sono momenti di bilancio e di revisione storiografica,
soprattutto nella prospettiva di valutare
la diffusione di un tema nella coscienza storica
collettiva, non ci pare allora inutile fare almeno
un piccolo e limitato test per vedere se e quanto il
tema migratorio sia stato presente nelle occasioni
cinquantennali.