Recensione: In memoria: Nunzio Pernicone (1941-2013)

Attraverso il rilievo conferito alla figura di Tresca, Pernicone ha pure offerto il suo contributo per far uscire il radicalismo italo-americano da una specie di cono d’ombra storiografico nel quale lo aveva relegato l’apparente maggiore visibilità della componente più conservatrice delle Little Italies, soprattutto negli anni del consenso per il regime mussoliniano tra i due conflitti mondiali ((Fiorello B. Ventresco, Italian Americans and the Ethiopian Crisis, “Italian Americana”, 6, 1 (1980), pp. 4-27; Philip V. Cannistraro, Blackshirts in Little Italy. Italian Americans and Fascism, 1921-1929, West Lafayette, IN, Bordighera Press, 1999.)). Il tentativo di attestare la vitalità dell’antifascismo ha assunto anche una dimensione quantitativa attraverso la raccolta di dati numerici sulla diffusione dei molteplici periodici pubblicati dagli avversari del Duce nelle comunità italo-americane, non ultimo “Il Martello” di Tresca ((Nunzio Pernicone, Introduction. A Special Issue of the Italian American Radical Press, “Italian American Review”, 8, 1 (2001), pp. 1-6; Idem, Carlo Tresca’s Il Martello, ivi,  pp. 7-57.)).

Nella sua autobiografia, curata proprio da Pernicone, Tresca ha ricordato come la sua esistenza di emigrante negli Stati Uniti non avesse potuto prescindere dal suo retaggio italiano ((Carlo Tresca, The Autobiography of Carlo Tresca, a cura di Nunzio Pernicone, New York, John D. Calandra Italian American Institute, 2003, p. 75.)). Tresca fu, infatti, protagonista di rilevanti avvenimenti che ebbero come teatro le comunità italo-americane negli Stati Uniti: dalle lotte sindacali dell’inizio del Novecento al contestatissimo caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti; dall’impegno antifascista alla spaccatura del fronte degli oppositori di Mussolini tra la componente anarchica e quella comunista, maturata a partire soprattutto dalle ripercussioni della guerra civile spagnola. La centralità di Tresca rispetto a tali questioni ha fatto in modo che gli studi di Pernicone abbiano fornito, di riflesso, anche significativi elementi sia per approfondire la conoscenza della poliedrica realtà dell’immigrazione radicale italiana negli Stati Uniti, sia per gettare luce sull’ancora più ampio contesto della storia politica degli italo-americani nel periodo in cui l’anarchico visse negli Stati Uniti ((Nunzio Pernicone, Il caso Greco-Carrillo. Un episodio della lotta fascista/anti-fascista italiana negli Stati Uniti, “Storia Contemporanea”, 27, 4 (1996), pp. 611-41; Idem, Italian-American Radicalism in New York, in The Italians of New York. Five Centuries of Struggle and Achievement, a cura di Philip V. Cannistraro, New York, New York Historical Society – John D. Calandra Italian American Institute, 1999, pp. 77-90.)). Per esempio, in merito all’annosa controversia riguardante la condanna a morte di Sacco e Vanzetti, Pernicone ha affrontato la presunta ammissione di Tresca sulla colpevolezza del primo e l’innocenza del secondo. Ha sostenuto la veridicità della sua affermazione, ma ne ha ridimensionato la portata, collocandone le parole nell’ambito delle lacerazioni interne al mondo dell’anarchismo italo-americano e della graduale presa di distanza di Tresca dalla fazione che faceva riferimento a Luigi Galleani e con la quale Sacco e Vanzetti si erano schierati ((Nunzio Pernicone, Carlo Tresca and the Sacco-Vanzetti Case, “Journal of American History”, 66, 3 (1979), pp. 535-47. Cfr. anche Idem, Carlo Tresca: Portrait of a Rebel, cit., 2005, pp. 113-21.)).