Da alcuni anni Francesca Fauri, ricercatrice e docente di Storia economica all’Università di Bologna, si occupa di storia dell’emigrazione italiana. Con quest’opera si pro-pone di offrire un manuale che allo stesso tempo aggiorni quanto scritto da Ercole Sori molti decenni or sono (L’emigrazione italiana dall’Unità alla seconda guerra mondiale, il Mulino 1979) e soprattutto consideri tutta la vicenda migratoria italiana, dall’antico regime ai giorni nostri. Sostanzialmente questo doppio proposito è confermato dagli esiti della pubblicazione, molto solida, pur se forse meno innovativa di quanto Sori era riuscito a fare. In ogni caso il volume, dopo aver accennato alle radici medievali, approfondisce il discorso sull’Ottocento e il primo Novecento inquadrando gli esiti italiani nella costruzione più generale di un mercato del lavoro internazionale. A questo tema, molto approfondito dall’autrice, sono dedicati i primi tre capitoli del libro, pari a circa due terzi dell’opera. Uno solo sviluppa poi quanto accaduto sotto il fascismo, dopo la seconda guerra mondiale e infine oggi. Forse sarebbe stato interessante dare più spazio a questo periodo non brevissimo, anzi a ben vedere praticamente pari al lungo Ottocento descritto nei primi tre capitoli. Tuttavia l’approccio più tradizionale è anche in genere quello più efficace nella manualistica e in effetti in questo libro è molto chiara l’esposizione del progressivo concatenarsi delle mobilità nelle regioni italiane e del diverso impatto socio-economico del capitale monetario e d’idee importato dall’estero.