La Società “Dante Alighieri” e il 1911
Il Cinquantenario dell’Unità d’Italia (1911) e l’emigrazione
Patrizia Salvetti
La Società “Dante Alighieri” e il 1911
L’attività della Società “Dante Alighieri” nel 1911 fu in buona parte dedicata al cinquantesimo anniversario dell’unità d’Italia, celebrato con grande solennità a Roma, dove si tenne per l’occasione l’Esposizione universale d’arte, che seguiva le esposizioni di Torino e di Firenze. Il 4 giugno fu inaugurato nella capitale il monumento a Vittorio Emanuele II, il Vittoriano, per onorare la Patria e il padre della Patria, il re Galantuomo sotto la cui guida si era compiuta l’unità mezzo secolo prima. È questo il motivo per cui, in questo clima in cui l’intera nazione celebrava i suoi successi e le sue conquiste, il massimo organo decisionale della Società, il consiglio centrale, decise di tenere a Roma, nella storica data della liberazione della capitale, il 20 settembre, il proprio congresso annuale.
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Il Cinquantenario dell’Unità d’Italia (1911) e l’emigrazione
Andreina de Clementi
Francesco Coletti e l’emigrazione
L’inizio del primo grande ciclo migratorio risaliva agli anni settanta dell’Ottocento, ma, doppiato il nuovo secolo, le grandi inchieste sociali dell’epoca continuavano a dedicare all’emigrazione italiana appena qualche sguardo frettoloso; soltanto dopo il primo decennio del Novecento fu possibile disporre di una intera monografia. La dobbiamo a Francesco Coletti.
Continue readingAmy Bernardy e il primo congresso di etnografia
Il Cinquantenario dell’Unità d’Italia (1911) e l’emigrazione
Maddalena Tirabassi
Amy Bernardy e il primo congresso di etnografia
Nel 1911, mentre tutti gli sforzi del giovane stato italiano erano concentrati sulle celebrazioni del primo cinquantennio della nazione per unificare anche culturalmente l’Italia – per portare a compimento cioè il progetto di “fare gli italiani” – un piccolo gruppo di intellettuali, radunati attorno alla scuola fiorentina di Lamberto Loria e Ferdinando Martini, introduceva in Italia l’etnografia1. La nuova disciplina si proponeva di studiare le molteplici tradizioni regionali e locali che costituivano i costumi popolari italiani. Un’operazione che, puntando l’attenzione più sulla diversità che sull’omogeneità italica, andava apparentemente controcorrente, ma che venne riassorbita nei decenni successivi nel discorso statuale. L’esame del ruolo di Amy Bernardy in questo processo consente di approfondire tale momento poco noto della storia italiana che tocca un nodo destinato a riproporsi fino ai giorni nostri.
Continue readingMobilità dei confini e modelli migratori: il caso della Venezia Giulia
Modelli Regionali di Emigrazione
Franco Cecotti
Mobilità dei confini e modelli migratori: il caso della Venezia Giulia
In molti dei saggi pubblicati nell’ “Archivio Storico dell’Emigrazione Italiana” viene rilevata la difficoltà di delimitare il fenomeno migratorio ad un ambito regionale, sia quando si fa riferimento ad una ripartizione amministrativa attuale, sia quando si prende a modello territoriale una regione storica. Spesso all’interno delle stesse regioni (amministrative o storiche) risulta più produttivo analizzare sub-aree con analoghe caratteristiche fisiche, come la montagna, la pianura e simili, che condividono condizioni culturali e demografiche piuttosto con altri territori, che non con quelli amministrativamente contigui.
Continue readingIl lavoro degli italiani all’estero nell’Esposizione internazionale di Torino del 1911
Il Cinquantenario dell’Unità d’Italia (1911) e l’emigrazione
Patrizia Audenino
Il lavoro degli italiani all’estero nell’Esposizione internazionale di Torino del 1911
1. – L’Italia in mostra
Per celebrare i cinquant’anni dell’unificazione del paese, vennero progettate nel 1911 tre esposizioni, rispettivamente a Torino a Firenze e a Roma, in modo da distribuire equamente fra le tre successive capitali del nuovo regno le occasioni di festeggiamento e, probabilmente, di richiamo turistico e di conseguente vivacizzazione economica. Ciascuna delle tre esposizioni venne dedicata a un tema dominante, che in qualche modo intendeva riflettere le vocazioni culturali e le caratteristiche economiche di ciascuna città: a Roma si sarebbero allestite una mostra archeologica, una artistica e un’altra etnografica, a Firenze una mostra del ritratto, corredata da mostra floreale e da un’esposizione internazionale di orticoltura. Mentre a Torino spettò di rappresentare i progressi dell’industria e del lavoro, che sancivano il nuovo ruolo di capitale industriale d’Italia, assunto dal capoluogo sabaudo1.
Continue readingL’Abruzzo migrante dall’Unità d’Italia alla Grande Guerra
Modelli Regionali di Emigrazione
Piero Berardi
L’Abruzzo migrante dall’Unità d’Italia alla Grande Guerra
1. – Il territorio e la sua economia
Gli studi sul Mezzogiorno d’Italia da qualche decennio hanno rivalutato le forme più mature dei vari aspetti della storia locale inserendoli nel più ampio ambito della storia nazionale1. In tale contesto si inquadra la storia dell’emigrazione regionale, che contribuisce ad analizzare la realtà locale dal punto di vista economico, culturale e sociale2.
Continue readingIl centenario di un cinquantenario: un’introduzione
Il Cinquantenario dell’Unità d’Italia (1911) e l’emigrazione
Giovanni Pizzorusso
Il centenario di un cinquantenario: un’introduzione
Oltre il loro aspetto celebrativo, gli anniversari hanno certamente l’effetto di far riflettere gli storici di professione e, auspicabilmente, i loro lettori e commentatori riguardo al passato del loro paese. In vista del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, ci è venuta la curiosità di vedere come è stato considerato il fenomeno migratorio italiano nelle occasioni commemorative precedenti che, come è noto, seguono un ritmo cinquantennale. Il tema delle migrazioni da e in Italia, pur se attualmente risuona quasi quotidianamente nel bombardamento mediatico ed è senz’altro al centro del dibattito politico, non è di quelli che abbiano trovato nella storiografia patria una presenza costante, come è rivelato tuttora dai testi di storia per la scuola oppure dagli insegnamenti universitari. Un tema minore, si direbbe, ad onta della sua permanente centralità nella storia della società italiana. Inoltre la tradizionale, pur se ormai obsoleta, considerazione delle migrazioni come una fuga dalla povertà ne fa un tema poco attraente in un’occasione commemorativa, in un momento di esaltazione delle patrie glorie. Se però gli anniversari sono momenti di bilancio e di revisione storiografica, soprattutto nella prospettiva di valutare la diffusione di un tema nella coscienza storica collettiva, non ci pare allora inutile fare almeno un piccolo e limitato test per vedere se e quanto il tema migratorio sia stato presente nelle occasioni cinquantennali.
Continue readingIl “Diario Grassi”. Un bergamasco in Africa
Il “Diario Grassi”. Un bergamasco in Africa di Ettore Janulardo (già pubblicato in due precedenti versioni: in Ercole Sori – Anna Treves (a cura di), L’Italia in movimento: due secoli di migrazioni (XIX-XX), Udine, Forum,
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