Italians Then, Mexicans Now

Italians Then, Mexicans Now

Italians Then, Mexicans NowJoel Perlmann, Italians Then, Mexicans Now: Immigrant Origins and Second-Generation Progress, 1890 to 2000 (New York: Russell Sage Foundation, 2005).

La nuova ondata di emigrazione di massa diretta verso gli Stati Uniti dopo l’approvazione della legge Hart-Celler nel 1965 e che ha continuato ad aumentare negli ultimi decenni ha spinto molti Americani a chiedersi se i movimenti migratori siano ormai fuori controllo. Molti americani sono convinti che gli immigrati di oggi siano completamente diversi da quelli che arrivarono negli Stati Uniti tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento.

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Migrazioni di ieri e di oggi

Casa della memoria e della Storia

Una giornata di confronto sull’emigrazione italiana nel mondo e di discussione sull’attuale processo migratorio, sulla trasformazione del nostro paese da luogo di emigrazioni in terra di approdi. In questa direzione la storia di Ellis Island offre uno spunto di riflessione per comprendere meglio le dinamiche e le implicazioni psicologiche di tali processi.
Coordina Patrizia Salvetti – Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.

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Small Towns, Big Cities. The Urban Experience of Italian Americans

Small Towns, Big Cities. The Urban Experience of Italian Americans, XLI conferenza annuale dell’American Italian Historical Association, New Haven, CT, 6-8 novembre 2008

Dal 1968 l’American Italian Historical Association organizza un convegno annuale per fare il punto sugli studi italo-americani e dibattere sui nuovi indirizzi di ricerca. L’incontro del 2008, coordinato da Michael Vena, si è svolto presso la Southern Connecticut State University di New Haven ed è stato dedicato alla presenza degli italo-americani in ambiente urbano.

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L’Hospedaria de imigrantes: la porta dell’America

L’Hospedaria de Imigrantes di São Paulo è uno dei luoghi simbolo delle migrazioni nelle Americhe. Come Ellis Island per gli Stati Uniti, Pier 21 per il Canada, l’Hotel de Inmigrantes per l’Argentina – solo per citare i più noti punti di approdo dei piroscafi carichi di emigranti – l’Hospedaria ha rappresentato per chi arrivava in Brasile una delle principali porte d’ingresso, una delle porte per l’America. A volte solo per alcuni giorni, a volte per intere settimane, le sale dell’Hospedaria hanno ospitato nel corso di novant’anni quasi due milioni di persone – in maggioranza italiani – di oltre settanta nazionalità diverse dell’Europa, dell’Asia e del Medio Oriente. Se a questi si aggiungono i migranti interni, oltre un milione in gran parte in arrivo dagli stati del Nord–Est, arriviamo a più di tre milioni di persone, tre milioni di schegge di storia delle migrazioni in Brasile.
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Quaderni di Casa America – Argentina

  

 Quaderni di Casa America – Argentina
Vi segnaliamo l’uscita del secondo numero della rivista 

Quaderni di Casa America

la rivista periodica della Fondazione Casa America
dedicata al continente americano e ai suoi rapporti con l’Italia.

Dopo il Guatemala, paese protagonista della prima uscita (ancora disponibile),
è la volta dell’Argentina attraverso un intenso percorso ricco di immagini che si snoda fra turismo,
economia, paleontologia, letteratura, storia, arte e tanto altro
.

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Gli italiani in Brasile – VII parte

La nuova emigrazione degli anni cinquanta e sessanta

Nel secondo dopoguerra l’emigrazione italiana verso il Brasile registra nuovamente un consistente saldo positivo. Nel 1946 l’emigrazione è appena pari a 603 unità (contro 97 rimpatri), ma già l’anno successivo varca le 4.000 (contro 1.142 rimpatri) e nel 1951 le 9.000 (contro poco più di 2.000 rimpatri). Nel frattempo è risolto il contenzioso tra Italia e Brasile sui beni sequestrati a cittadini italiani durante la guerra e nell’accordo ratificato a Rio de Janeiro l’8 settembre 1949 è prevista la costituzione di una compagnia di colonizzazione e immigrazione mista, finanziata dall’Italia utilizzando anche i capitali appena sbloccati in Brasile. Nel 1952-1954 partono dalla Penisola rispettivamente 17.026, 14.328 e 12.949 emigranti, mentre sommando i dati dei tre anni i rimpatri non superano complessivamente le 10.000 unità. Il movimento delle partenze inizia a scendere dal 1955 (8.523 emigranti contro 2.592 rientri), ma si mantiene sopra le 1.000 unità sino al 1962, quando, però, i rientri sono 1.477. Nel corso dei restanti anni sessanta il saldo migratorio è sempre negativo e le partenze dall’Italia sono inferiori al migliaio. Questa cifra è nuovamente superata soltanto alla metà degli anni settanta, quando il saldo migratorio torna brevemente attivo.

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