Istituto Italiano di Cultura di Istanbul

Istituto Italiano di Cultura di Istanbul, Gli italiani di Istanbul. Figure, comunità e istituzioni dalle riforme alla repubblica 1839-1923, a cura di Attilio De Gasperis e Roberta Ferrazza, Torino, Centro Altreitalie – Edizioni della Fondazione Giovanni Agnelli, 2007, 435 pp.

Con gli occhi della globalizzazione. I nuovi studiosi e la ricerca sulle migrazioni italiane, a cura di Maddalena Tirabassi, “Altreitalie”, 36-37 (2008), 369 pp.

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AMERICA AMERICA

VENERDI 7 Novembre

Sala Bazzani Via Roma, 5 Castel Goffredo – ore 17:00

Inaugura:ione della mostra

"America America"

L'emigrazione italiana nel Nuovo Mondo

Seguirà visita guidata dal cmatore ErnestoMilani

Associazione Lombardi nel Mondo

La mostra è aperta fino al 21 novembre dalle 10.00 alle 12.00.

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Opere Prime di giovani storici

Dottorato in Storia d’Europa: società, politica, istituzioni (XIX-XX secolo)
– Dipartimento di Scienze umane
– Dipartimento di Storia e culture del testo e del documento
– Dipartimento di Studi sulla comunicazione


con la partecipazione di

Archivio di Stato di Viterbo
Deutsches Historisches Institut in Rom
Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione Locale
Viterbo, 11 novembre 2008 – ore 9,30
Sala della Fondazione Carivit – Palazzo Brugiotti
Via Cavour 67
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Gli italiani in Brasile – VI° parte

La comunità italiana in Brasile tra gli anni trenta e gli anni quaranta

Negli anni trenta giungono dall’Italia tra i 1.000 e i 1.700 immigrati, cifre che non bastano a sopravanzare i rientri, cosicché gli effettivi della comunità italiana scendono da 435.000 nel 1930 a 325.000 nel 1940. Nel decennio successivo poi la guerra e il secondo doloroso dopoguerra impediscono un’immediata ripresa dei flussi migratori. D’altra parte la crisi dell’economia brasiliana è accompagnata da quella politica e il paese non sembra offrire speranze di un facile inserimento.
Al termine degli anni venti la vecchia oligarchia è infatti in difficoltà, mentre si accentuano gli scontri tra il personale politico, amministrativo e militare e s’inaspriscono i contrasti tra i singoli stati. Nel 1930 Julio Prestes, candidato della previa amministrazione, vince le elezioni presidenziali contro Getulio Vargas, governatore dello stato del Rio Grande do Sul e rappresentante di un nuovo movimento politico, Alliança Liberal. La vittoria è, però, frutto di brogli elettorali e i seguaci di Vargas depongono il presidente, sostituendolo con il loro leader. Si tratta di una sorta di seconda rivoluzione che viene confermata dalle elezioni del 1934. A questo punto Vargas promulga una nuova costituzione, che rafforza il potere del governo federale e che gli permette di eliminare l’opposizione e di riorganizzare il paese come uno stato corporativo, simpatizzante con Italia e Germania.

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fascismoestero

Il fascismo e gli italiani all’estero. Una rassegna storiografica

fascismoestero
I rapporti fra i migranti e le patrie di origine stanno guadagnandosi un posto crescente nel dibattito sulla storia delle migrazioni. Categorie interpretative quali diaspora e transnazionalismo, sebbene molto discusse e non accettate universalmente, vengono sempre più applicate negli studi migratori. Esse fanno del riferimento politico, sociale ed economico alla madrepatria uno degli aspetti fondanti dell’esperienza dei migranti all’estero1. In Italia si registra l’aumento d’attenzione per l’emigrazione italiana: proprio i legami e le forme di lealtà dei migranti italiani alla terra d’origine sono sempre più oggetto di indagine2. In questo ambito l’analisi del diffuso legame fra gli italiani all’estero e il regime ha registrato negli ultimi anni una vera e propria crescita esponenziale nella letteratura3.
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L’emigrazione lucana in età contemporanea

Evoluzione e ricerca storiografica

A differenza di altre regioni in Basilicata l’emigrazione rappresentò sicuramente il fenomeno che, più di ogni altro, ne cambiò il volto, spopolandola ampiamente e privandola delle sue forze più importanti. Secondo Francesco Saverio Nitti questo enorme movimento migratorio, che non ebbe precedenti nella storia italiana, costituì la causa modificatrice più profonda dell’assetto economico, morale e sociale del meridione, all’infuori di ogni influenza del Governo e della borghesia1.

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