LEmigrazione umbra nel secondo dopoguerra
“L’Emigrazione umbra nel secondo dopoguerra. Foto, documenti e testimonianze della comunità di Fossato di Vico”.
Catia Monacelli e Nicola Castellani, con la collaborazione di Daniela Menichini, Editoriale Umbra, Foligno, 2008.
Martedì 12 agosto, alle 17,30, sarà presentato per la prima volta, nell’ambito delle manifestazioni estive promosse dall’Amministrazione di Fossato di Vico, l’interessante volume dedicato a “L’Emigrazione umbra nel secondo dopoguerra. Foto, documenti e testimonianze della comunità di Fossato di Vico”, per i tipi dell’Editoriale Umbra. Insieme agli autori Catia Monacelli, Nicola Castellani e Daniela Menichini, ne parlerà lo storico Michele Colucci, esperto dei fenomeni migratori ed autore di numerosi saggi sul tema. Una ricerca originale che documenta la storia dell’emigrazione umbra nel secondo dopoguerra, ed in particolare il caso della comunità di Fossato di Vico, che insieme agli altri centri della dorsale appenninica, tra i quali Gualdo Tadino, Sigillo, Costacciaro e Gubbio, ha visto l’esodo d’intere generazioni, speranzose di migliorare le proprie condizioni economiche e sociali.
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Emigrazione e terrorismo
In memoriam Rudolph J. Vecoli, 1927-2008
Martedì 17 giugno Rudi Vecoli è scomparso all’età di 81 anni. La sua perdita è notevole per tutti gli studiosi dell’emigrazione italiana e dell’immigrazione negli Stati Uniti . Nato a Wallingford nel Connecticut da genitori
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L’emigrazione fascista e neofascista nel secondo dopoguerra (1945-1985)
1. Premessa
Fino ad alcuni anni fa in una rassegna sull’emigrazione politica italiana l’inclusione di un saggio dedicato agli espatri dei fascisti dopo il 1945 e al ruolo da essi svolto all’estero, nelle comunità di connazionali, sarebbe probabilmente stata considerata una bizzarria.
Gli Italiani in Brasile – II° parte
I prodromi della grande immigrazione (1848-1870)
Nonostante le preoccupazioni di Gaetano Bedini la presenza italiana in Brasile non aumenta tra la fine degli anni quaranta e gli anni sessanta dell’Ottocento, né i pochi immigrati italiani attirano l’attenzione degli evangelizzatori protestanti. Inoltre, negli stessi decenni, l’attività politica dei nostri esuli diminuisce notevolmente nell’impero luso-americano: il baricentro dell’emigrazione politica si sposta infatti verso Buenos Aires e New York.
Continue readingGli italiani in Brasile – I° parte
I primi tentativi
La storia degli italiani in Brasile ha una genesi molto antica, che troppo spesso è tralasciata nelle storie dell’emigrazione. E’ invece importante per quanto ci permette di capire sulle modalità iniziali degli scambi tra due realtà apparentemente assai lontane.
Nel 1587 Ferdinando de’ Medici, già cardinale di Santa Romana Chiesa, succede al fratello Francesco I, morto senza eredi legittimi. Il nuovo granduca di Toscana abbandona lo stato ecclesiale e diviene in poco tempo uno degli uomini più ricchi d’Europa. Nell’arco di qualche anno intreccia una fitta rete di relazioni diplomatiche e commerciali. Appoggia Enrico di Navarra, il futuro Enrico IV di Francia, contro gli spagnoli; segnala ad Elisabetta d’Inghilterra la data di partenza dall’Avana della flotta spagnola, attesa al varco dai corsari della regina; finanzia la guerra contro i turchi dell’imperatore Rodolfo II d’Asburgo; invia emissari allo zar Boris Godunov.