The Immigrants Threat
The Integration of Old and New Migrants in Western Europe since 1850
2005, pp. 296
ISBN: 978-0-252-07294-9
Archivio Storico dell'Emigrazione Italiana
2005, pp. 296
ISBN: 978-0-252-07294-9
Dans le cinéma, je ne fais pas de différence entre la France et l’Italie
(Valeria Bruni-Tedeschi, “Cahiers du Cinéma”, 578, aprile 2003)
Agli specialisti è ben noto, sin da quando il tema incominciò ad essere oggetto di indagine storiografica al principio degli anni Cinquanta, che il tratto distintivo dell’emigrazione antifascista italiana, subito evidenziato da un’analisi comparativa delle migrazioni politiche novecentesche, è la rilevanza del nesso tra esilio politico e diaspora economica, determinato da due distinti fattori1.
In primo luogo va ricordata la composizione dei flussi in uscita dall’Italia nei primi anni Venti, caratterizzati dalla nutrita presenza di lavoratori la cui decisione di spostarsi all’estero nasceva non solo da ristrettezze economiche patite in Italia, ma anche, e in molti casi soprattutto, dal bisogno di “cambiare aria”, di abbandonare luoghi di residenza nei quali la vita si era fatta rischiosa ed insostenibile a causa degli attacchi dello squadrismo fascista e la possibilità stessa di conservare o trovare un’occupazione era compromessa dalle intimidazioni, dall’emarginazione sociale e dai veri e propri “bandi” con cui i fascisti, divenuti padroni del territorio, colpivano i militanti più in vista, sul piano locale, della sinistra politica e sindacale.
di Norberto Lombardi e Lorenzo Prencipe
Roma, MAE, 2008.
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M. Colucci, Lavoro in movimento. L’emigrazione italiana in Europa (1945-57), Donzelli editore, Roma 2008
L. Einaudi, Le politiche dell’immigrazione in Italia dall’Unità ad oggi, Roma-Bari, Laterza, 2007
a cura di Fedora Giordano
2007, pp. 178,
ISBN:88-7694-938-0