Stéfanie Prezioso, Itinerario di un «figlio del 1914». Fernando Schiavetti dalla trincea all’antifascismo, Manduria-Bari-Roma, Piero Lacaita, 2004, XII-390 pp.
Raramente si ha l’occasione di seguire la formazione politica e intellettuale dei responsabili dell’emigrazione antifascista. Sennonché la conservazione dell’archivio di Schiavetti in Svizzera, prima del suo trasferimento a Firenze, permette a Stéfanie Prezioso di studiare proprio il percorso formativo di un rappresentante della sinistra repubblicana, che capeggiò la scissione della Alleanza repubblicana socialista (ARS), poi confluita in Giustizia e Libertà. L’autrice completa così lo studio di Marina Tesoro ed Elisa Signori, imperniato sull’esilio (
Il verde e il rosso. Fernando Schiavetti e gli antifascisti nell’esilio, fra repubblicanesimo e socialismo, Firenze, Le Monnier, 1987) e le memorie della figlia Franca Magnani (
Una famiglia italiana, Milano, Feltrinelli, 1990). Prezioso ha voluto comprendere le contraddizioni di un personaggio complesso, nato nel 1892, studente della Scuola Normale, repubblicano interventista atipico, in rivolta contro l’ambiente familiare e il padre questore, ma anche intriso di un rivoluzionarismo che privilegia la piccola borghesia e di un umanitarismo paternalista.
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