Le politiche migratorie italiane, ieri ed oggi.

Invito
Per la serie
“letturEdialoghi al CSER”

 

Le politiche migratorie italiane, ieri ed oggi. Strategie e problemi a confronto

Presentazione dei libri di:

 
M. Colucci, Lavoro in movimento. L’emigrazione italiana in Europa (1945-57), Donzelli editore, Roma 2008 
 
L. Einaudi, Le politiche dell’immigrazione in Italia dall’Unità ad oggi, Roma-Bari, Laterza, 2007
 
 

15 Maggio 2008, ore 15.30
Centro Studi Emigrazione Roma – Via Dandolo, 58
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Emigrazione e tratta minorile in Basilicata nella seconda metà dell’Ottocento

Il problema della tratta minorile in varie nazioni europee, soprattutto Francia e Inghilterra, era tristemente presente, nella seconda metà dell’ottocento, in varie zone d’Italia. Il territorio dell’attuale provincia di Frosinone, ad esempio, fu coinvolto nell’incetta di fanciulli da impiegare come garzoni nelle vetrerie francesi e non furono pochi i casi di coloro che, per i massacranti turni di lavoro e per la vita di stenti, morirono o si ammalarono gravemente, specialmente di tubercolosi1. La questione sollevò molti interventi, sia in Italia che in Francia, ma non servì a bloccare il fenomeno il quale proseguì anche per la mancanza, nei due Stati, di una efficace legislazione di protezione delle vittime.
Anche la Basilicata fu coinvolta, anche se in maniera diversa, nella tratta minorile verso le nazioni europee, ma si registrarono parecchi casi anche oltreoceano. A partire, infatti, dalla metà dell’Ottocento molte città inglesi e francesi vennero invase da un esercito di “fanciulli girovaghi”, provenienti dai comuni di Viggiano, Marsicovetere, Corleto Perticara, Laurenzana, Tramutola, Calvello, Picerno ed appartenenti, per lo più, a famiglie contadine, i quali andavano per strada a suonare l’arpa ed il violino2.
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Italiener. Registri e star del cinema italiano in Germania negli anni venti

“Dopo i russi gli italiani rappresentano la colonia cinematografica più forte di Berlino”, osserva Ferruccio Biancini su Kines alla fine degli anni Venti1. Qualche mese prima Raul Quattrocchi scriveva sul medesimo foglio: “I buoni film attualmente prodotti in Germania sono il 95% dovuti a régisseurs italiani”. E’ palese l’esagerazione ed è facile cogliere nell’osservazione un sottotono nazionalistico e provocatorio, in cui è avvertibile un riflesso del dibattito che si sviluppa animoso sul finire del decennio intorno alla rinascita del cinema italiano. Al tempo stesso l’osservazione rimanda a un fenomeno che contrassegna significativamente la vicenda del cinema italiano lungo gli anni Venti, al quale la storiografia complessivamente si è poco interessata2. Lungo gli anni ’20 sono numerosi i registi, gli attori, i tecnici che si trasferiscono all’estero; l’elenco è vasto e comprende molti fra i principali esponenti della produzione d’anteguerra. Il fenomeno è un riflesso della crisi in cui il settore precipita all’indomani della Grande Guerra, dopo il prestigio di cui il cinema italiano godeva nel mondo durante gli anni ’10.
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Per una storia politica dell’emigrazione

Cittadini del mondo? Gli esuli italiani del 1820-1821

1. Premessa

È il 19 maggio del 1843 e nel cimitero fuori dalla porta di Ninove, a Bruxelles, una folla muta compresa di dolore dà l’addio ad un esule italiano che si è suicidato in un canale. La salma è quella di Carlo Bianco, la folla è composta da belgi, italiani, polacchi e esuli di altre nazionalità. Carlo Bianco1 è una figura ben conosciuta del nostro Risorgimento, note sono le sue opere ma sulla sua fine le opinioni sono diverse e le motivazioni del suicidio vengono fatte risalire al malessere per l’ingratitudine della famiglia (e in particolare ad un difficile rapporto con il figlio Alessandro poi ufficiale dell’esercito sabaudo2) o alla difficile situazione economica, al sentirsi sommerso dai debiti3.
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Thomas J. Cesarini e Historical Society of San Diego

Kimber M. Quinney, Thomas J. Cesarini e Historical Society of San Diego, San Diego’s Little Italy, Charleston, SC, Arcadia, 2007, 127 pp.
 
Con oltre 55.000 abitanti di ascendenza italiana secondo i dati del censimento federale del 2000, San Diego costituisce oggi la sesta città più grande degli Stati Uniti per numero di italo-americani se si esclude l’hinterland delle aree metropolitane. La loro presenza cominciò a registrarsi in maniera massiccia a partire dal 1906, quando questa località funse da rifugio per coloro che avevano abbandonato San Francisco dopo il terremoto e il conseguente incendio che l’avevano devastata. Nonostante la loro origine geografica composita in Italia, la maggioranza proveniva o discendeva soprattutto da due località: Porticello in Sicilia e Riva Brigoso in Liguria.
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If the Sidewalks of These Streets Could Talk

Moon Harvest

Giuseppe Cautela, Moon Harvest, prefazione di Thomas Cautela e introduzione di Martino Marazzi, traduzione italiana con testo originale a fronte, Castelluccio dei Sauri (FG), 2007, 383 pp.

Moon HarvestNel nuovo millennio una serie di iniziative sulla dorsale adriatica hanno fatto il punto relativamente all’emigrazione pugliese, molisana ed abruzzese e alle sue espressioni letterarie. È il caso di segnalare rapidamente la riedizioni di alcune opere della diaspora (per esempio, Luigi Donato Ventura, Peppino il lustrascarpe, Milano, Franco Angeli, 2007, e Arturo Giovannitti, Parole e sangue, Isernia, Cosmo Iannone, 2005, entrambe a cura di Martino Marazzi) e di accennare all’attività di centri come il Centro Studi Pascal D’Angelo di Introdacqua (AQ) e ad iniziative come la Fondazione virtuale Giovannitti (http://www.ripamici.it/persone/arturo.html). Si sta ricostruendo così un importante patrimonio e riscoprendo la biografia di autori quali il qui recensito Giuseppe Cautela (Ortonova FG 1883 – 1951), trasferitosi a New York, dove accompagnò l’attività di barbiere con quella, per altro limitatissima, di scrittore e saggista. Come rivela l’imbarazzata, ma puntuale, introduzione di Marazzi tale produzione è difficilmente fruibile dal punto di vista letterario (la traduzione in italiano migliora un testo in inglese di una noia praticamente mortale). Tuttavia offre un documento non trascurabile riguardo alla cultura dell’emigrazione, alla sua peculiare alfabetizzazione e spinta verso la pubblicazione o comunque verso l’espressione pubblica dei propri sentimenti e la reinvenzione letteraria delle proprie esperienze.
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Per una storia politica dell'emigrazione

Asei 4 – Per una storia politica dell’emigrazione

Per una storia politica dell'emigrazione  PER UNA STORIA POLITICA DELL’EMIGRAZIONE
Collana ASEI 004 – ISBN 978-88-7853-091-1 – Anno 2008 – 244 pagine – € 25.00

Leggi le prime 10 pagine (159,77 KB)

ASEI 4 si propone di esplorare i rapporti tra emigrazione e politica: in particolare la convivenza nello stesso destino individuale di migrazione economica e politica, ricerca del lavoro ed esilio, nonché la rielaborazione e la diffusione in ambito migratorio di tematiche politiche. Per dare maggior fiato a tale analisi le ricerche proposte vanno dal fuoriuscitismo dopo i primi moti risorgimentali all’esperienza dei terroristi neofascisti e di estrema sinistra negli anni Settanta.

 

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